Descrizione

Busto statico equilibrato

Il busto statico equilibrato esercita un’azione contenitiva sul tronco del paziente, provocando un’elongazione ascendente della colonna vertebrale.

La progettazione e i materiali del corsetto dipendono dalla curvatura da trattare, dalle abilità residue, dalle limitazioni funzionali e dagli obiettivi riabilitativi, si possono utilizzare infatti diverse linee di taglio e materiali per adattare il corsetto alle esigenze del paziente.

In alcuni casi, può essere preferibile utilizzare un materiale semirigido, che risulta più gestibile sia per il paziente che per il caregiver.

Viene sempre realizzato su misura tramite scansione 3D o calco gessato, a seconda della collaborazione e delle condizioni del cliente.

Realizzato in materiale termoplastico da 3 o 4 mm con un’imbottitura morbida all’interno per consentire maggiore comfort. Il materiale può essere rigido (ad alta densità) per massimizzare l’effetto correttivo del corsetto o semi rigido (a media densità) nel caso in cui la rigidità sia poco tollerata.

Busto statico equilibrato, indicazioni

Le principali indicazioni per il trattamento con questo corsetto sono:

Questo busto non si prefigge come obiettivo quello di correggere la deformità del rachide, ma di ottenere un sufficiente allineamento finalizzato alla stabilità posturale e ad una migliore mobilità degli arti.

Codifica ASL

06.03.18.033: Busto statico equilibrato
06.03.18.163: Cuscinetto di compressione – 06.03.18.166: Rivestimento totale interno morbido
06.03.18.169: Rivestimento antidecubito – 06.03.18.172: Contenitore addominale
06.03.18.175: Prolunga sacro-ischiatica – 06.03.18.178: Prolunga ischio-femorale
06.03.18.181: Presa scapolo-omerale corta – 06.03.18.185: Presa scapolo-omerale lunga
06.03.18.193: Pressore sternale

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